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Il mio incontro con i Maya è avvenuto “per caso” ed abbastanza tardi sul mio cammino. Sono stata “riconosciuta” da un ajkun (guaritore nella tradizione maya) italiano che mi ha condotta sulle rive del lago Atitlan in Guatemala per incontrare la Cosmovisione Maya, che ora informa il mio lavoro di crescita personale in modo sostanziale.
Ma che cosa vuol dire Cosmovisione?
La Cosmovisione è il modo in cui i gruppi umani interpretano e danno senso al loro ambiente. La Cosmovisione Maya è un sistema unificato e una scienza della vita che esplora un’ampia gamma di campi di conoscenza come l’astronomia, la filosofia, la matematica, la sociologia, la salute e il benessere e molto altro ancora.
L’obiettivo di abbracciare questo metodo di conoscenza è quello di vivere nella costante consapevolezza di essere parte di un sistema vivente chiamato cosmo e di vivere in armonia con tutto ciò che esiste.
Gli antichi Maya concepivano il loro mondo come diviso in tre piani: cielo, terra e mondo sotterraneo. Il cielo ha tredici strati, governati da Oxlahuntikú.
La terra ha quattro angoli, quattro direzioni e un centro. Il mondo sotterraneo o Xibalba, con nove livelli, è la dimora dei Bolontiku. La ceiba, l’albero che sta al centro, collega i tre piani. Il cosmo si basa sull’esistenza di coppie opposte, complementari e inseparabili che costituiscono l’essenza di tutto e provengono da una fonte non duale, chiamata Nim Ajaw, il Grande Mistero.
Uno dei concetti fondamentali è quello di spazio-tempo “Najt”, che è l’energia che dà forma ad ogni cosa esistente, visibile o invisibile. Per poter comprendere e operare in questo universo energetico i Maya hanno sviluppato un sistema di venti calendari, venti cicli del tempo di diverse lunghezze, che sono strumenti per vedere chiaramente l’interazione fra le energie cosmiche. Questi calendari sono basati sul moto di costellazioni, stelle e pianeti, calcolato con precisione sconcertante dagli antichi astronomi, più di 4000 anni fa.
L’arte di tessere insieme allo spazio tempo ha donato ai Maya un tesoro di conoscenze che è miracolosamente sopravvissuto agli attacchi dei conquistadores, ai massacri della guerra civile e più recentemente all’intolleranza religiosa dei cristiani evangelici e alla forza dilagante dell’americanizzazione.
Gli abuelos e le abuelas Maya ci fanno dono di questo tesoro per riportarci in connessione con la vera essenza della vita, con il profondo sentimento di unione con tutti gli esseri e con il pianeta che ci ospita.
Il pensiero ecologico dei Maya si riassume nei tre pilastri che reggono la vita dei camminanti del Saqb’e (letteralmente cammino bianco) :
gli Antenati, l’unione del Cuore del Cielo e del Cuore della Terra ed il Grande Mistero. Le pratiche degli anziani Maya ci insegnano a relazionarci con questi tre Poteri per trovare l’armonia e vivere “una buona vita ed una utile esistenza”.
Lettura della croce natale
I Maya sono sempre stati grandi scienziati, impegnati nell’osservazione del mondo naturale, così come nel dialogo diretto con i Poteri che danno la vita.
Attraverso osservazioni astronomiche e matematiche gli anziani hanno notato degli schemi ripetitivi che guidano la manifestazione della realtà ed hanno creato diversi calendari che sono strumenti per vedere chiaramente la struttura dell’esistenza e mantenere o riportare l’equilibrio in diversi aspetti della vita. Uno di questi venti calendari è il Chol’qij.
A differenza degli altri, il cui ciclo è basato sul moto di diversi pianeti o costellazioni, il calendario Chol’qij è basato sulla durata della gravidanza umana.
Grazie alla profonda conoscenza delle matrici che formano il tempo, dette Nahuales, l’ajqij può studiare la configurazione energetica presente alla nascita di una persona e tracciare il suo cammino di vita verso l’integrazione e la completezza.
Questa configurazione energetica viene anche chiamata “croce natale”, perché è formata da cinque matrici energetiche disposte in forma di croce.
La matrice centrale è chiamata Nahual di nascita o Nahual dell’essenza e determina le qualità, i talenti e le peculiarità della persona.
Le matrici che si trovano intorno ad essa determinano il suo percorso di vita.
Nella cultura Maya la croce viene letta ai genitori del bambino così da guidarli nel compito di custodire la sua autenticità e sostenerlo nella sua missione di vita.
Questo ovviamente è l’esatto contrario di quello che normalmente succede nella nostra cultura, dove la pressione sociale ci spinge ad uniformarci ad un modello non naturale, a metterci un etichetta che ci porta alla competizione ed alla perdita di autenticità.
Ricevere oggi la lettura della propria croce natale significa iniziare un percorso di ritorno al proprio vero sé, liberandosi dalle maschere e dalle strutture mentali che ci hanno modificato nella nostra natura di esseri umani.
Significa anche allenarsi ad un modello di comunità naturale in cui ognuno porta la sua diversità in modo costruttivo e per il bene di tutti, occupando il ruolo più adatto alla sua natura, quello in cui trova più soddisfazione e gioia.
Se vuoi ricevere la tua lettura scrivimi a elisauruanna@gmail.com
Riprogrammazione dei pattern relazionali disfunzionali.
Relazioni felici
Grazie alla conoscenza dei Nahuales ed al prezioso strumento della cerimonia Xuculem possiamo riprogrammare la nostra vita relazionale, laddove si presentino schemi ripetitivi che impediscono di vivere la relazione di coppia in maniera sana e consapevole. A seguito dell’ individuazione di tali schemi vengono programmate cinque cerimonie del fuoco nei giorni dei Nahuales che hanno influenza sulla vita di coppia. Il percorso è individuale ed è aperto a persone di qualsiasi orientamento sessuale.
Mayan Cosmovision
My encounter with the Maya happened “by chance” and quite late in my journey. I was “recognized” by an Italian ajkun (healer in the Mayan tradition) who led me to the shores of Lake Atitlan to encounter the Mayan Cosmovision, which now informs my personal developement methodology in substantial ways.
But what does Cosmovision mean?
Cosmovision is the way in which human groups interpret and make sense of their environment. Mayan Cosmovision is a unified system and a science of life that explore a wide range of fields of knowledge like astronomy, philosophy, mathematics, sociology, health and wellness and much more. The goal of embracing this way of knowledge is to live in constant awareness of being part of a living system called the cosmos and live in harmony with everything that exists.
The ancient Maya conceived of their cosmos as divided into three planes – heaven, earth and underworld. The sky has thirteen layers, governed by Oxlahuntikú.
The earth has four corners, four directions and a center. The underworld or Xibalba, with nine levels, is the abode of the Bolontiku. The ceiba, the tree that grows in the center, connects the three planes. The cosmos is based on the existence of opposite, complementary and inseparable pairs which constitute the essence of everything and emanate from a non dual principle called Nim Ajaw, the Great Mistery.
One of the fundamental concepts is that of space-time ‘Najt’, which is the energy that gives form to everything that exists, visible or invisible. In order to understand and operate in this energetic universe, the Maya developed a system of twenty calendars, twenty cycles of time of different lengths which are tools for clearly seeing the interaction between cosmic energies. These calendars are based on the motion of constellations, stars and planets, calculated with staggering accuracy by ancient astronomers more than 4000 years ago.
The art of weaving together space-time gave the Maya a treasure trove of knowledge that has miraculously survived the attacks of the conquistadores, the massacres of civil war, and more recently the religious intolerance of evangelical Christians and the pervasive force of globalization.
The Maya abuelos and abuelas give us the gift of this treasure to bring us back into connection with the true essence of life, with the deep feeling of union with all beings and with the planet that hosts us.
The ecological thinking of the Maya is summed up in the three pillars that support the lives of the pathwalkers of the Saqb’e (white path): the ancestors, the union of the Heart of Heaven and the Heart of Earth, and the Great Mystery. The practices of the Maya elders teach us how to relate to these three Powers in order to find harmony and live “a good life and a useful existence”.
Mayan astrology Birth cross reading
The Maya have always been great scientists, engaged in observation of the natural world, as well as in direct dialogue with the life-giving Powers. . Through astronomical and mathematical observations, the elders noticed repetitive patterns that guide the manifestation of reality and created various calendars that are tools for clearly seeing the structure of existence and maintaining or restoring balance in different aspects of life. One of these twenty calendars is the Chol’qij.
Unlike the others, whose cycle is based on the motion of different planets or constellations, the Chol’qij calendar is based on the duration of human pregnancy.
Because of the profound knowledge of the time-forming principles, called Nahuales, the ajqij can study the energetic configuration present at a person’s birth and chart his or her life path toward integration and wholeness.. This energy configuration is also called the “natal cross,” because it consists of five energy matrices arranged in the shape of a cross. The central matrix is called the Nahual of Birth or Nahual of Essence and determines the qualities, talents and peculiarities of the person. The matrices around it determine his or her life path. In Mayan culture, the cross is read to the child’s parents so as to guide them in the task of guarding his authenticity and supporting him in his life mission. This of course is the exact opposite of what normally happens in our culture, where social pressure pushes us to conform to an unnatural model, to put a label on ourselves that leads to competition and loss of authenticity. Receiving a reading of one’s natal cross today means beginning a journey back to one’s true self, freeing oneself from the masks and mental structures that have changed us in our nature as human beings. It also means building a model of natural community in which each person brings his or her diversity constructively and for the good of all, occupying the role most suited to his or her nature, the one in which he or she finds most satisfaction and joy.
to receive your cross reading write me at elisauruanna@gmail.com
Reprogramming dysfunctional relationship patterns.
Joyful relationships
With the knowledge of the Nahuales and the valuable tool of the Xuculem ceremony we can reprogram our relational life where repetitive patterns arise that prevent us from living the couple relationship in a healthy and conscious way. Following the identification of such patterns five fire ceremonies are programmed on the days of the Nahuales that have influence on the life of the couple. The ceremonies are done in five individual online sessions and are open to people of any sexual orientation.