Quanti sono fra i nati in paesi del “primo mondo” ad essere consapevoli del fatto che la terra sia viva ed intelligente? Pochi, troppo pochi sembrerebbe, a giudicare dai danni che stiamo causando all’ ecosistema. Le popolazioni native che hanno subito in maniera minore l’influenza del cosiddetto progresso, sono nati in un sistema sociale che è cosciente dell’origine e della struttura della Vita e delle leggi che la governano. Nei paesi industrializzati è diverso, si nasce e poi si viene subito separati dalla Madre Terra. In molti casi, questo avviene in senso letterale a partire dal distacco dalla madre biologica, quando gli infermieri della sala parto prelevano il neonato per pesarlo o lavarlo senza aspettare il giusto tempo. Questo crea un disturbo del naturale fenomeno dell’ imprinting in cui si attiverebbero tutta una serie di ormoni importanti per la connessione emotiva con gli altri esseri umani.
La separazione continua quando ci ritroviamo a vivere in un ambiente non proprio adatto alla nostra specie. Spesso viviamo circondati da cemento e chiusi in un piccolo spazio interno in cui vivono due o tre altri umani, circondati da altre migliaia di umani con cui non c’ è un vero rapporto di condivisone delle vita. Nulla di ciò è naturale per noi, a livello biologico. Siamo fatti per vivere in piccoli gruppi che hanno relazioni molto strette sia fra di loro che con l’ambiente. Siamo fatti per passare tanto tempo all’ aperto e in movimento. Oggi è fin troppo facile non muoversi da casa. Si può fare tutto online: la spesa, comprare gli abiti e gli elettrodomestici, vedere gli amici, cercare una fidanzata, prendere una laurea. Non abbiamo più nemmeno bisogno di pensare, grazie all’ intelligenza artificiale che io, da vecchia strega che sono, ho scoperto da pochissimo che potrebbe aver scritto questo testo per voi, facendo finta di essere me, ma con meno sense of humor. E la nostra intelligenza naturale che fine ha fatto? Nella Cosmovisione Maya questa intelligenza si chiama Noj, la vera saggezza che viene dalla natura. La nostra vera mente è il corpo. Il corpo è costantemente a contatto con l’intelligenza naturale. Respira, digerisce, si ripulisce, rinnova i suoi tessuti indipendentemente dalla nostra volontà. Non abbiamo bisogno di programmare il rinnovamento delle nostre cellule, esso avviene spontaneamente grazie a questa intelligenza che si muove in cicli e mantiene l’esistenza. Per connetterci con la vera mente, abbiamo bisogno di lasciare andare in secondo piano il dialogo interiore e percepire la conoscenza silenziosa che sta al di là si questo flusso di pensieri. Possiamo imparare a sentire insieme alla Terra a respirare consapevolmente con tutti gli esseri. Questa è la realtà, non è un modo di dire “spirituale”. Infatti noi respiriamo con gli alberi, proprio insieme a loro in questo prefetto equilibrio di scambio di gas. L’intelligenza della natura è un libro aperto davanti ai nostri occhi. Si comincia a studiare uscendo di casa, andando nel bosco, guardando il cielo e ascoltando il ruscello. La vera saggezza che mantiene la vita è nelle fasi della luna che regolano i flussi di liquidi, nell’avvicendarsi delle stagioni, nell’alternanza di luce e oscurità. Nelle tradizioni animiste, è chiaro a tutti che noi siamo La Natura e che tutte le forze presenti all’ esterno sono presenti anche dentro di noi. La capacità di dialogare con queste forze o poteri ci permette di vivere un’ esistenza completa, armoniosa e piena di significato.
Il tempo che passiamo a riconnetterci con la vita che è dentro e fuori di noi non è tempo sprecato. Non è nemmeno un passatempo. Il tempo del dialogo con i poteri è lo spazio sacro nel quale si creano le condizioni per percepire la meraviglia dell’ esistenza, per accedere a informazioni utili e di integrare nuove energie. Il nostro potere viene dalla Terra, ed opera attraverso di essa. Se ci scolleghiamo dalla terra diventiamo deboli, sopravviviamo invece che vivere, come animali in cattività o piante cresciute senza la terra. Il nostro benessere ed il benessere di tutti gli esseri sono collegati. Noi siamo l’unica specie che si sta attivamente facendo del male. Questo perché siamo scollegati dal Noj, dalla nostra vera mente, dall’ intelligenza naturale che abbiamo rifiutato, volendoci mettere al di sopra delle altre specie e controllare la terra per sfruttarla.
Abbiamo bisogno di pratiche di rigenerazione per noi stessi, per le nostre comunità e per le altre famiglie viventi. Possiamo apprenderle dai nativi, che non le hanno mai dimenticate, ma possiamo apprenderle anche direttamente dalla fonte. Spegnendo la parte del pensiero che interpreta e giudica e lasciando semplicemente che le nostre percezioni si fondano con l’ambiente attorno a noi. Siamo circondati di saggezza! Diventiamo allievi del falco e del pino, dello stagno e della montagna, del fungo e del mais e ritroveremo la nostra vera natura.
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